Di Noia: come l’asperula che cresce tra le rocce …

 

Aldo Bianchini

Teggiano 22 agosto 2023: il tavolo dei relatori al completo

VALLO di DIANO – Questa del 2023 è stata una estate nel corso della quale i libri sono davvero piovuti al posto della pioggia che è mancata, in particolar modo nel Vallo di Diano con presentazioni almeno bisettimanali in ogni angolo (l’uno più attraente dell’altro) del territorio e non solo.

Ho ribadito più volte che non mi piace la cronaca e, dunque, mi accingo a dire la mia, come sempre con nuda freddezza a commento di tutto ciò che ho visto durante quest’estate caldissima.

Se mai dovessi essere chiamato a stilare una classifica di gradimento e di merito tra i tanti libri ricevuti e/o acquistati non avrei nessuna incertezza a dichiarare che al primo posto in assoluto c’è “Come l’asperula che cresce tra le rocce” (Editore Rossini) scritto da Nicoletta Di Noia (nata a Sassano da mamma teggianese) che da una cinquantina di anni vive in Lombardia dove, insegnando, ha messo su famiglia ed ora è felice nonna di due splendide gemelle.

Un lavoro letterario, quello della Di Noia, che è stato presentato due volte, ed a distanza di pochi giorni l’una dall’altra, sia a Sassano che a Teggiano.

Teggiano: al tavolo d sinistra Nicoletta Di Noia, don Andrea La Regina e Stefania Federico (Pro Loco)

Anche per questa unicità estiva delle due presentazioni non ho difficoltà ad affermare che mi è piaciuta molto di più la presentazione andata in scena a Teggiano rispetto a quella celebrata a Sassano; e non soltanto perché nella capitale del Diano ho avuto modo di incontrare una perfetta Stefania Federico che ha condotto la serata con una autorevolezza non comune tra le tante giornaliste valdianesi, e lei non è giornalista; ma anche perché a Teggiano è stato messo al centro della serata la scrittrice e il suo libro.

Ma ritorno velocemente alla Di Noia sulla quale, devo ammetterlo, per colpa della presentazione sassanese mi ero fatto un giudizio molto superficiale e poco rispondente alla bontà umana, sociale e letteraria dell’autrice che con questa sua “opera prima” entra ufficialmente nel novero ristrettissimo di quelle scrittrici che sanno parlare alla pancia del lettore.

A Sassano mi era apparsa come una persona in cerca della location estiva per fare sfoggio della sua bravura nel paese in cui è nata; a Teggiano, invece, mi è apparsa in tutta la sua illimitata umiltà e capace di entrare nei meandri più nascosti delle singole anime dei presenti, e non solo.

Sassano 14 agosto 2023: al tavolo dei relatori da sinistra Nicola Di Novella, Nicola Femminella, Nicoletta Di Noia, il sindaco Mimì Rubino, la conduttrice Chiara Di Miele e Stefano Antonello Aumenta (pres. Pro Loco)

Si è, inoltre, schernita ribadendo di essere “una semplice maestra” rispetto a chi la chiamava professoressa; con quel suo tratto elegante è stata capace di ripristinare la realtà sui fatti concreti, ben oltre l’immaginazione che porta spesso l’uditorio a mitizzare facilmente i personaggi che si trova di fronte. “Una semplice maestra”, tre piccole parole per una frase difficile da pronunciare in un mondo in cui l’abuso di titoli non conosce confini, una frase che però ci richiama alla vera essenza del “maestro/a” che per almeno un secolo ha profondamente segnato la cultura e l’evoluzione di un intero Paese per tiralo fuori da un analfabetismo dilagante.

A chi le ha chiesto il perché di questo romanzo ha risposto con disarmante schiettezza: “Nessuna insopprimibile necessità interiore di scrivere, soltanto il desiderio di soddisfare le incessanti richieste delle mie nipoti di conoscere le radici della nonna”.

Come l’asperula che cresce tra le rocce” è un lavoro letterario di 239 pagine in cui la difesa della parità di genere è una costante sottile e penetrante senza essere mai asfissiante e pretenziosa; una difesa saldamente vincolata alle radici più profonde, allo stesso modo con cui l’asperula riesce a penetrare addirittura nelle rocce sulle quali nasce e muore.

Il pubblico presente a Teggiano

Il lavoro di Nicoletta è sciolto, scritto con parole semplici e facili da leggere tutto d’un fiato, perché non soltanto rappresenta la parte autobiografica che ogni scrittore, anche non volendo, inserisce nelle sue opere, ma anche perché riproduce e ripresenta come in una spartitura cinematografica la realtà dei nostri ascendenti che sono stati costretti a vivere diverse realtà che a noi inevitabilmente sfuggono. Anche in questo la bravura della Di Noia esce allo scoperto con quella sua capacità descrittiva che ci porta, quasi per mano e in compagnia di Assuntina (protagonista assoluta del romanzo), attraverso quegli anni difficili a cavallo tra la seconda guerra mondiale e l’inizio della terza rivoluzione industriale, un periodo in cui, dopo essere stato ricostruito, il nostro Paese sembrava aver toccato la Luna del progresso e del famoso “miracolo economico e culturale” che Assuntina personifica alla perfezione partendo da uno stato di assoluta sudditanza psico-fisica nei confronti del suo uomo per raggiungere la piena libertà intellettuale, ben oltre la parità di genere, dimostrando alla fine anche una grande capacità di crescita e di lotta in un mondo ancora in buona parte maschilista.

Non sono in grado, ovviamente, di offrire il benchè minimo consiglio alla scrittrice che avrebbe potuto produrre non un solo romanzo ma addirittura una “mini serie” (che televisivamente è ancora proponibile); se Nicoletta Di Noia non lo ha fatto è anche questo il preciso segnale che la vena letteraria è rivolta soltanto al racconto delle sue radici e di quel “passato ormai distante e così diverso”, molto lontano da pensieri ed interessi economici.

 

One thought on “Di Noia: come l’asperula che cresce tra le rocce …

  1. I migliori complimenti a Nicoletta Di Noia per il romanzo d’esordio , episodi di vita femminile degli anni trenta del secolo scorso che si svolgevano a Sassano in provincia di Salerno, paese natale dell’autrice. Come l’asperula che cresce tra le rocce, il libro di Nicoletta, prende spunto dalla storia vera di Assuntina ,la protagonista del romanzo .

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