Emergenza Covid all’ospedale di Mercato San Severino … perché ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Devo confessare che fin da quando nel lontano 1964 entrai nella pubblica amministrazione, pur avendo un fratello direttamente impegnato ai vertici provinciali di un sindacato, non ho mai raccolto con grande entusiasmo gli appelli sindacali anche se all’epoca erano un po’ più seri e ponderati rispetto a quelli attuali. Ciò nonostante non ho mai fatto mancare la mia adesione convinta ad ogni tornata di sciopero di categoria e non.

Un fatto verificatosi in queste ultime ore mi ha colpito; ho letto e riletto con molta attenzione il comunicato stampa diramato dalla direzione provinciale del NurSind (il sindacato delle professioni infermieristiche, l’unico esistente) a firma del responsabile provinciale Biagio Tomasco unitamente a Valerio Festosi Guida, responsabile aziendale del plesso ospedaliero “Gaetano Fucito” di Mercato San Severino che qui di seguito ripubblichiamo a stralcio:

  • Il Nursind Salerno, attraverso il suo segretario generale, Biagio Tomasco, e il responsabile aziendale per il plesso “Fucito”, Valerio Festosi Guida, ha lanciato un accorato appello ai vertici dell’Azienda “Ruggi”, denunciando una critica situazione nel Pronto soccorso del “Fucito” di Mercato San Severino. “Siamo di fronte a una situazione emergenziale al Pronto Soccorso del plesso Fucito. Abbiamo ricevuto segnalazioni che indicano un sovraffollamento di pazienti Covid positivi, molti dei quali avrebbero bisogno di ricovero per patologie anche gravi. Tuttavia, sembra che la decisione di non ricoverarli venga presa per evitare il rischio di contagio tra i pazienti già ricoverati”, ha detto Tomasco. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il responsabile aziendale del Nursind Salerno per il plesso “Fucito”, Valerio Festosi Guida, ha aggiunto: “Questa scelta apparentemente dettata dalla preoccupazione per il contagio sta mettendo a dura prova gli operatori del Pronto soccorso. Si trovano a operare in condizioni igienico-sanitarie precarie, compromettendo la loro sicurezza e quella dei pazienti” … “Chiediamo ai carabinieri del Nas di Salerno di intervenire immediatamente per verificare la situazione e porre rimedio a questa condizione critica. Contestualmente, sollecitiamo la direzione strategica del “Ruggi” a far rispettare le disposizioni emanate per garantire la sicurezza e la salute di pazienti e operatori”, ha concluso Tomasco

 

Foto scattata tra la fine di prile e l'inizio di maggio del 2021 davanti al Fucito. Una tenda bislacca per disciplinare l'afflusso dei pazienti ammassati. Ogni commento è superfluo.

Tomasco e Festosi Guida all’apparenza sembrano esserci andati giù leggeri; non è cosi, difatti tra le righe prospettano una situazione abbastanza seria, se non già del tutto compromessa, dal punto di vista dell’organizzazione anti-covid; fino al punto da invocare, dall’interno dell’ospedale, addirittura l’intervento dei NAS che è una cosa abbastanza desueta per un’organizzazione sindacale seria come il NurSind che opera all’interno dello stesso plesso ospedaliero.

Allora potremmo trovarci di fronte ad una carenza strutturale organizzativa contro il covid che, se è una cosa seria come lo è, avrebbe dovuto avere fin dal suo insorgere (marzo 2020) una precisa struttura operativa con tanto di responsabile, sul cui capo ora potrebbero ricadere diverse responsabilità.

Difatti il plesso ospedaliero “G. Fucito”, ottimamente diretto dal dr. Attilio Maurano a capo di uno stuolo di valenti professionisti per il raggiungimento di diversi successi professionali, per quanto riguarda il covid non sembra riuscire ad ottenere gli stessi risultati performanti rispetto alle varie specialità mediche.

Perché ?, molto probabilmente perché il modello organizzativo-protettivo non è mai stato tanto efficiente ed efficace da poter garantire l’annullamento di qualsiasi rischio sia per i pazienti ricoverati che per quelli che soltanto occasionalmente si portano nel plesso per le normali vaccinazioni ma anche per il disbrigo di atti amministrativi.

Solo per la cronaca è utile ricordare che nel maggio 2021 (in piena emergenza covid) al Fucito ci furono seri problemi di contagio dovuti, senza alcun dubbio, alla poco attenta organizzazione; tanto è vero che fu chiuso un intero reparto.

Ma di questo avremo modo e tempo di riparlarne; ora conta intervenire ed anche rapidamente.

 

 

 

 

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